Idea 5 Ricerca e innovazione

Promuovere una giusta sinergia tra ricerca di base e applicata, elaborare un piano di sostenibilità post-PNRR, incentivare la cooperazione

Per raggiungere obiettivi di eccellenza, UniTo deve riconoscere e agire per un corretto equilibrio tra la ricerca di base, che alimenta la conoscenza fondamentale, e la ricerca applicata, che genera innovazione e impatto sociale: un approccio già adottato con successo da molte università internazionali che può realmente rafforzare la nostra posizione nel panorama della ricerca globale. I progetti di ricerca di base spesso richiedono tempi lunghi e finanziamenti costanti, ma è grazie alla libertà di esplorare nuove frontiere del sapere che nascono le idee più rivoluzionarie e le scoperte più importanti. Anche per questo i recenti congelamenti della RILO, che hanno penalizzato soprattutto la ricerca di base, devono essere rapidamente revocati, così come vanno riportati a livelli adeguati i finanziamenti alle nostre biblioteche.

Gli investimenti del PNRR hanno dato in questi anni un forte impulso verso la modernizzazione e il potenziamento delle infrastrutture di ricerca e verso la promozione dell’innovazione.  La pericolosa incertezza rispetto agli impegni successivi che potranno essere assunti a livello nazionale ci impone con urgenza l’elaborazione di un piano di sviluppo e sostenibilità in una prospettiva pluriennale e di programmazione strategica per valorizzare e proseguire lungo questa strada, come già stanno facendo altri Atenei. Questo vale anche per gli investimenti legati più direttamente alle persone che hanno accompagnato questi anni di ricerca con forme di lavoro a tempo determinato e rispetto alle quali l’incertezza rispetto al futuro deve vedere il nostro Ateneo attento e in grado di svolgere un ruolo importante anche a livello nazionale.

Dobbiamo anche puntare a nuove e più incisive metodologie per la condivisione delle risorse e per la gestione congiunta delle strumentazioni tecnologiche all’interno di UniTo che possono portare ad una maggiore efficienza, flessibilità e cooperazione tra i diversi attori della comunità accademica e con il territorio. Possiamo agire anche qui con un piano strutturato che realizzi una riduzione dei costi, favorisca la collaborazione tra ricercatori di diverse discipline, promuovendo l’interdisciplinarietà e potenziando l’attrattività per le aziende. Le recenti esperienze delle Piattaforme scientifiche, che raggruppano persone, conoscenze e competenze intorno a specifici ambiti di ricerca e innovazione, rappresentano certamente un modello vincente in questa direzione.

Abbiamo davanti a noi sfide e opportunità dell’open science, perché in chiave globale trasparenza e condivisione dei dati e dei metodi di ricerca favoriscono cooperazione, riproducibilità dei risultati e aprono spazi enormi di progresso scientifico: le azioni strategiche, così come gli investimenti già fatti in questi ultimi anni specie sulla formazione, vanno potenziate e soprattutto sostenute con impegni di sistema.